Civitanova Marche (MC) – E’ alla guida degli Allievi Provinciali dell’Academy solo da pochi mesi, ma del mondo rossoblù condivide completamente la filosofia.
Mauro Bertarelli (ex attaccante nato ad Arezzo, figlio e fratello d’arte, una vita nel professionismo con le casacche di Ancona, Sampdoria, Empoli e Ravenna), dopo averlo conosciuto grazie ad alcuni campus negli anni passati, in estate ha accettato senza indugi la proposta del Presidente Squadroni e del Responsabile Tecnico Vessella di entrare a far parte della famiglia Academy.
“Nel Settore Giovanile dell’Ancona ho passato sei anni. Il mondo professionistico è molto diverso. Qui mi sono sentito subito a mio agio. La sensazione di trovarmi tra persone che condividono gli stessi obiettivi e sogni è stata ciò che mi ha convinto a pelle a sposare questo progetto. Leandro, Paolo e il segretario Morgese sono figure eccezionali e serie prima dal punto di vista umano che come dirigenti. Caratteristiche che ritengo fondamentali. Ci tengo a ringraziare tantissimo anche Carlo Canaletti e Antonio Santori, i collaboratori che sono sempre al mio fianco e che mi aiutano tantissimo con i ragazzi”.
A questo proposito: come è il rapporto con loro e come sta andando la stagione?
“I risultati sono la conseguenza del gruppo che si è creato. Siamo primi nel nostro girone e sabato affronteremo la seconda in classifica, ma dovremmo qualificarci senza problemi alla fase regionale. Un mini-obiettivo importante anche per la Società, con la quale durante la stagione ci eravamo ripromessi di alzare sempre l’asticella della qualità, migliorando i ragazzi con la speranza che qualcuno possa approdare in palcoscenici più importanti,”.
“Si è creato un gruppo che mi segue molto al di là dei risultati – ha proseguito soddisfatto il Mister – Le vittorie fanno sempre piacere, ma la differenza la fanno gli occhi dei tuoi giocatori, la loro disponibilità al sacrificio, la propensione ad aiutare i compagni. Ora il nostro obiettivo è quello di continuare sempre a dare il massimo, specie in allenamento, con sedute caratterizzate da continuità, intensità, ritmo e concentrazione”.
Bertarelli (che in carriera ha totalizzato complessivamente 52 presenze e 5 reti in Serie A, 169 presenze e 27 reti in Serie B, più diverse presenze in Nazionale B ed Under 21, con cui si laureò Campione Europeo nel 1992) rappresenta uno splendido esempio in campo e anche fuori per i suoi giocatori.
Che consigli può dare ai suoi ragazzi, quali sono state le lezioni che ha imparato grazie al calcio e quali sono stati i suoi modelli?
“Ho avuto una carriera molto bella. Al di là di tutto, ciò che più conta per me è di aver lasciato in ogni posto in cui ho giocato un bel ricordo. La gente mi ha voluto e mi vuole ancora bene, prima come uomo che come giocatore. Questo vuol dire aver creato qualcosa di importante a livello umano, che per me è determinante – ha concluso il tecnico – ai miei ragazzi insegno proprio questo: il rispetto, l’educazione, l’attaccamento alla maglia e ai colori. Devono sempre credere nelle proprie potenzialità, rimboccarsi le maniche ogni giorno ed essere forti per uscire dalle difficoltà, senza mollare mai. Queste sono le lezioni che anche io ho imparato. Così come da tutti gli allenatori che ho avuto ho appreso qualcosa di importante. Per carattere e stile mi piaceva molto Eriksson, che era il mio Mister alla Sampdoria; a livello tattico-tecnico invece Spalletti, che ho avuto all’Empoli, è secondo me oggi il numero uno in Italia”.

(Marta Bitti)